“Il sindaco ritiri la delega alla sanità al consigliere Alessandro Di 
Vito e segua direttamente, da presidente della conferenza dei sindaci 
dell’ASL della Piana, un tema così importante per la qualità della vita 
dei nostri concittadini, e per il quale l’Amministrazione comunale può 
in effetti fare molto: la salute delle e dei lucchesi è troppo 
importante per lasciare la sua gestione alle strumentalizzazioni 
politiche in vista delle elezioni regionali, ai possibili conflitti di 
interesse e soprattutto a una governance comunale che in due anni e 
mezzo è stata capace di produrre, grazie all’azione del consigliere 
delegato, solo polemiche e mille parole, ma neppure un risultato”.
I gruppi consiliari del centrosinistra (PD, Lucca Futura, Sinistra con 
Lucca-Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca 
Civica-VOLT-Lucca Popolare, LibDem) vanno all’attacco 
dell’Amministrazione comunale sul tema importante della salute e della 
riorganizzazione del servizio sanitario sul territorio.
“Le cittadine e i cittadini lucchesi sono giustamente molto interessati 
al miglioramento della qualità del servizio offerto dall’ospedale San 
Luca e dal suo pronto soccorso, allo stato dell’arte della 
riorganizzazione della sanità territoriale a seguito delle risorse messe
 a disposizione del DM77 del 2022, al taglio delle liste di attesa, alla
 salvaguardia degli immobili che hanno una vocazione socio-sanitaria: 
non solo Campo di Marte, ma pure gli edifici della RSA di Monte San 
Quirico e di Villa Santa Maria a Maggiano, che l’Amministrazione 
comunale ha invece messo in vendita con l’obiettivo di fare cassa, a 
fronte di un bilancio palesemente sbilanciato nei confronti delle feste,
 dei carnevali e degli eventi turistici – ricordano i consiglieri – Su 
questi temi, da tempo, chiediamo un confronto sereno quanto determinato,
 in grado di incalzare tutti i soggetti (a partire dal Governo e della 
Regione Toscana) che sono chiamati a porre in essere soluzioni concrete 
per il nostro territorio, e abbiamo in più occasioni dimostrato di 
essere pronti a collaborare al massimo, senza partito preso o difese di 
ufficio da portare avanti comunque. Invece, pure in occasione del 
Consiglio comunale straordinario sulla sanità, la maggioranza bocciò 
senza appello la nostra proposta di individuare insieme una serie di 
priorità, e si è rifiutata di condividere un documento di indirizzo con 
impegni concreti per il sindaco e la giunta. Ad oggi, l’unica risposta 
che abbiamo ottenuto è una mozione consiliare a firma, assieme al 
consigliere delegato Alessandro Di Vito, anche della presidente della 
commissione sociale e sanità Mara Nicodemo e del capogruppo delle Lega 
Massimo Fagnani: un documento che ha palesemente l’unico obiettivo di 
attaccare a testa bassa la Regione, aprendo di fatto la campagna per 
quelle elezioni regionali per le quali tutti e tre i firmatari hanno 
notoriamente interesse, e che ben si guarda per esempio di citare le 
problematiche prodotte dal definanziamento nazionale e dal blocco delle 
assunzioni sanitarie stabilito ormai da tempo dal Governo e mai 
revocato. Ma c’è di più: proprio insieme alla mozione, chiaramente di 
parte, il consigliere delegato Di Vito mette in discussione pure una sua
 relazione; che oltre ad essere palesemente incompleta, piena di 
omissioni e troppo generica per essere efficace, presenta altresì 
problemi di metodo ben evidente. Perché sembra l’avvio di un lavoro, ma 
arriva ben due anni e mezzo dopo il ricevimento del suo incarico (e la 
domanda spontanea è: cosa ha fatto Di Vito in questa metà mandato?); e 
colpisce soprattutto che un documento programmatico dell’Amministrazione
 comunale non segua i passaggi istituzionali consoni (per esempio, la 
discussione nella commissione consiliare preposta), ma semmai sia 
allegata addirittura come corollario a una mozione di attacco politico 
alla Regione: dimostrazione evidente della strumentalità con cui ci si 
approccia al tema della salute dei cittadini”.
“A questo modo di fare noi non ci adeguiamo, perché ci pare che le mire 
elettorali siano considerate ben di più degli interessi delle persone – 
concludono i consiglieri – E a fronte della totale e manifesta 
inadeguatezza di Di Vito, domandiamo che il sindaco riassuma 
direttamente la delega alla sanità: in modo che, da primo garante alla 
salute delle cittadine e dei cittadini (ruolo che gli attribuisce la 
legislazione vigente) possa segnare una discontinuità finalmente 
positiva su un tema così fondamentale”