«Non possiamo accettare che alcune aree del nostro
Paese siano dichiarate ufficialmente in declino irreversibile, come se
lo Stato dovesse rassegnarsi all’abbandono di intere comunità. Anche
dalla
provincia di Lucca, dove le “Aree interne” sono così rilevanti,
si alzi una voce forte contro questo disegno intollerabile. Le aree
interne non sono un peso, sono una risorsa straordinaria, una miniera di
potenzialità umane, culturali, ambientali ed
economiche. Sono la parte dell’Italia che resiste, che accoglie, che
crea comunità».
Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico
Mario Puppa, annunciando la presentazione in Consiglio regionale di una
mozione, insieme al capogruppo Vincenzo Ceccarelli, che chiede alla
Giunta toscana di attivarsi nei confronti del Governo per modificare
radicalmente l’impostazione del nuovo
Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI) 2021–2027.
Al centro della critica, in particolare, l’Obiettivo 4
del documento approvato a marzo 2025, che parla apertamente di
“accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile” per
alcune aree interne. «Una formulazione grave
e inaccettabile – spiega Puppa – che rompe con l’impostazione positiva
della precedente Strategia Nazionale e rischia di istituzionalizzare
un’Italia a due velocità, condannando alla marginalizzazione territori
che invece meritano investimenti, ascolto e visione».
Nella mozione, si invita a respingere l’idea di una
“gestione del declino” e a sostenere un cambio di rotta, riaffermando
il principio secondo cui
ogni area del Paese, anche la più fragile, ha diritto a politiche
pubbliche orientate allo sviluppo, alla coesione e all’inclusione.
«In Toscana abbiamo istituito una Commissione per
la valorizzazione delle aree interne proprio per presidiare questi
processi e costruire risposte condivise – prosegue Puppa –. E la Regione
ha fortemente investito in questi anni per rilanciare
politiche mirate allo sviluppo di queste zone. Serve una visione che
non rinunci, ma che rilanci, anche nei contesti più difficili, partendo
dalle esperienze locali e dal capitale sociale ancora presente».
Con la mozione si chiede infine alla Regione di promuovere un confronto con le rappresentanze istituzionali e sociali dei territori interessati, per portare in sede nazionale una posizione unitaria che difenda la dignità di tutte
le comunità.
«Le aree interne non sono terre da accompagnare
alla fine, ma luoghi da rigenerare. Questo deve essere il messaggio
delle istituzioni, a ogni livello», conclude Puppa.