Mario Giordano ha chiuso venerdì la prima parte della
stagione 2025 del festival “L’Augusta – la Fortezza delle Idee”,
patrocinato dal Comune di Lucca. Un appuntamento da tutto esaurito con
protagonista assoluto della serata il giornalista, saggista e notissimo
conduttore televisivo, accompagnato per l’occasione dal presidente
dell’associazione Iacopo Di Bugno.
“Tornare a L’Augusta, vedere tutto questo entusiasmo
intorno alla presentazione di un libro – ha esordito Giordano – mi
provoca sempre un misto di piacere e sorpresa. Una ricchezza vera, da
custodire, fatta di valori ed impegno, che cozza con le storie di questi
paperoni protagonisti del mio saggio, pieni di soldi, ma vuoti di tutto
il resto, soprattutto della dignità”.
“Il mio libro non è assolutamente un libro contro la
ricchezza, di cui riconosco il valore sociale, soprattutto perché, come
avviene nella maggioranza dei casi, crea valore intorno a sé. Diverse
però sono le vicende delle quattro famiglie di cui parlo: De Benedetti,
Agnelli, Benetton e Del Vecchio, l’asse portante del capitalismo
familiare italiano così celebrato negli anni Ottanta, che sta
precipitando per colpa delle nuove generazioni”.
“Si tratta di un vero e proprio abisso di liti e vizi,
ripicche e colpi bassi, pubbliche vergogne e private avidità - ha
spiegato Giordano ripercorrendo il suo ultimo libro, Dynasty -
degne di una serie televisiva. Un abisso in cui spesso, inesorabilmente,
fanno sprofondare anche la Nazione, che vede chiudere stabilimenti,
negozi e perdere posti di lavoro”.