Borgo Giannotti tra rotonde, supermercati e memoria tradita

Questa mattina, passando dal ponte di Monte San Quirico, sono rimasto allibito di fronte ad un’opera che definire brutta, invadente e costosa è forse persino riduttivo. La nuova rotonda "a goccia", celebrata con enfasi dall’assessore Buchignani — come già faceva Mammini — è stata descritta come la soluzione al nodo del traffico sul ponte. Ma nei fatti rischia di spostare semplicemente la coda di auto più in là, verso Monte San Quirico, peggiorando la situazione e creando nuovi disagi. In più, non si è considerato l’impatto su chi vive e lavora lì da decenni: un'edicola storica (che comunque è solo un piccolo esempio problema risibile rispetto a tutti gli alytri, rischia di chiudere, vittima di scelte urbanistiche insensate che, invece di creare valore, lo distruggono. Come se non bastasse, oggi leggo sul giornale che su Borgo Giannotti sorgerà un nuovo supermercato. Ma di che tipo? Grande, piccolo? Un’ennesima catena di cineserie o una bottega di vicinato? E il parcheggio? Sarà pubblico o privato? C’è trasparenza? Oppure finirà nelle mani di chi da tempo sfrutta gli spazi senza reale controllo? Quello che più mi fa male è il silenzioso svuotamento dell’identità sociale e storica del Giannotti: un borgo ricco di storia, artigianato, commercio, relazioni umane. Le famiglie che hanno costruito il mondo nei secoli partivano anche da qui. Oggi invece sembra che si stia barattando tutto questo per un po’ di asfalto e qualche scaffale in più. Mi chiedo se gli assessori abbiano davvero idea del valore storico e sociale dei quartieri che amministrano. La sensazione, purtroppo, è che ci sia più familiarità con chi chiama “campo” gli spalti delle Mura, che con la memoria viva della città. Sono nato e cresciuto sul Giannotti oltre 70 anni fa. Chiedo solo rispetto per la nostra storia. E spero che alle prossime elezioni chi ha dimostrato di non averne torni a fare fotocopie. O a vendere calzini.
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