La
34^ edizione della serata “Omaggio a Giovanni Pascoli” chiude tra
i sentiti applausi del numeroso pubblico intervenuto. Il noto attore
Daniele Pecci legge il Poeta nel giardino della casa-museo di
Castelvecchio alternandosi con la musica dell’Ensemble Le Muse
diretto dal M° Andrea Albertini. Ovazione per gli interpreti
11
Agosto 2025
CASTELVECCHIO PASCOLI – Una bellissima cornice,
il giardino della casa museo del Poeta, stregata da una luna quasi
piena nel caldo cielo agostano puntato di stelle.
La 34^
edizione della serata “Omaggio a Giovanni Pascoli” va in
archivio con grande successo. Ieri sera (domenica 10 agosto),
notte di San Lorenzo, gli astri sono stati a guardare la magia che si
consumava sul palco di Castelvecchio: il noto attore romano
Daniele Pecci ha letto con maestria alcune delle più celebri
opere composte dall’aedo di San Mauro di Romagna, nell’evento
organizzato, come ogni anno, dalla Fondazione Giovanni Pascoli
in collaborazione con il Comune di Barga, la Misericordia
di Castelvecchio Pascoli e il Serchio delle Muse che ha
curato la parte musicale.
A presentare e dirigere l’evento
Alessandro Bertolucci che, grazie al prezioso contributo di
Sara Moscardini, ha saputo far immergere il pubblico tra le
righe del testo pascoliano. Eccezionali le musiche dell’Ensemble
Le Muse, diretto dal M° Andrea Albertini, che hanno fatto
da tappeto rosso per gli interpreti Daria Masiero (soprano),
Dario Di Vietri (tenore) e Andrea Comelli (basso). Un
repertorio che ha toccato grandi classici della musica a cavallo tra
‘800 e ‘900: dal Maestro di Roncole Giuseppe Verdi, al
lucchese Giacomo Puccini, di cui lo scorso anno si è
celebrato il centenario della scomparsa, fino a Gioachino Rossini.
Un’edizione “giubilare”, dedicata alla pace e
alla speranza, che si è aperta i saluti istituzionali della
Sindaca del Comune di Barga Caterina Campani, della
Governatrice della Misericordia di Castelvecchio Pascoli Maria
Bruna Caproni e del Presidente della Fondazione Giovanni Pascoli
Alessandro Adami, con Fosco Bertoli, Presidente
dell’Associazione Musicale “Il Serchio delle Muse”, gli
organizzatori della riuscita serata.
Un repertorio intenso.
Lo spettacolo si è aperto con la lettura della celebre composizione
scritta dal Pascoli in memoria del padre Ruggero, X Agosto,
al quale è seguita La Porta Santa, un’altra ode al
cielo composta dal Poeta in occasione del Giubileo del 1900 indetto
dall’allora Papa Leone XIII: un evento significativo per la chiesa
cattolica, in quanto il primo Anno Santo dopo l’Unità d’Italia.
I tre interpreti si sono quindi messi in mostra sulle arie de Il
lacerato spirito, di E lucean le stelle e di
Vissi d’arte. Ancora una lettura pascoliana
meditativa, L’era nuova, un discorso pronunciato a
Messina dal poeta nel 1899, ovvero alle porte di un secolo – il
1900 - pieno di aspettative e di speranze, seguita da La favola
del disarmo, un altro testo molto attuale che mette in
risalto lo spirito, in fondo, pacifista del Pascoli.
Verdi,
Puccini. Ed ecco il primo duetto di serata con un’aria dal primo
atto della Tosca. Bertolucci ha introdotto un gruppo di
cinque componimenti poetici che pongono l’accento sulla necessità
del singolo: Solitudine, Cuore e cielo e
Notte dolorosa (da Myricae) e La guazza
e Il sonnellino (dai Canti di Castelvecchio). Un
inno alla campagna, alla natura e alla Valle del Serchio.
Puccini,
Verdi. Ancora loro a tessere le trame sonore di questa serata che è
proseguita con la lettura dell’incipit del poemetto La
morte del Papa scritto in versi dopo la scomparsa di Leone
XIII, appunto, il pontefice della Porta Santa. Molto coinvolgente
anche l’estratto dal discorso Antonio Mordini in patria
che Pascoli pronunciò il 28 agosto del 1905, giorno in cui si
inaugurò il monumento al patriota barghigiano sul fosso. Un discorso
sulle grandi imprese, ma anche sui gesti quotidiani e sulla modesta
vita di un uomo.
Applauditissima, con addirittura la richiesta
di un bis, l’esecuzione di Nessun Dorma
fatta dal tenore Dario Di Vetri. L’ultimo blocco musicale ha virato
su temi a noi più vicini e legati al mondo della cinematografia: da
The prayer di David Foster a Gabriel’s oboe
del Maestro Ennio Morricone, quest’ultima eseguita strumentalmente
dall’Ensemble in un crescendo di emozioni.
La serata si è
conclusa con altre letture dai Canti di Castelvecchio
e, nello specifico, le intramontabili e crepuscolari La mia
sera e L’ora di Barga. A tutti gli artisti
che si sono esibiti è stato infine consegnato un omaggio in
segno di gratitudine.
Foto di Nicola Tognetti