Applausi
e standing ovation finale per il trio di flauti composto dai M°
Raffaele Bifulco, Claudia Bucchini e Manuela Romanelli che ieri sera,
nella caratteristica Chiesa di Santa Maria Assunta, hanno mandato in
archivio l’edizione 2025 del festival che ha portato armonia e
bellezza nell’estate camporgianese
Lunedì 25
agosto 2025
CAMPORGIANO – Armonia e bellezza. Queste le due
parole chiave di un festival che, per il secondo anno, è tornato ad
animare l’estate camporgianese portando artisti eccelsi nei luoghi
simbolo del territorio.
Ieri sera (domenica 24 agosto),
nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Puglianella, si è
consumato l’ultimo atto del 2° Festival Internazionale
Cameristico “Città di Camporgiano”. Un meraviglioso concerto
che ha visto un trio di flauti esibirsi con grazia tra le pagine di
un repertorio di musica colta in grado di elevare lo spirito. “Les
flûtes galantes”, ovvero i flauti galanti, dei M° Raffaele
Bifulco, Claudia Bucchini e Manuela Romanelli hanno
regalato al pubblico una serata di altissimo livello artistico
ripagata da scrocianti applausi e da una standing ovation
finale.
Raffaele Bifulco, direttore artistico di questa
rassegna, ha innanzitutto introdotto le flautiste Claudia Bucchini,
originaria di Fiesole, docente del Conservatorio Statale “G.
Bricciardi” di Terni nonché della Scuola di Musica di Fiesole –
due istituti molto importanti per quanto riguarda la formazione dei
musicisti – e Manuela Romanelli, di origini casentine, precisamente
di Bibbiena in provincia di Arezzo, due eccellenze assolute del
nostro territorio.
Il programma ha visto alternarsi brani in
stile virtuosistico a capolavori della musica barocca, oltre ad
eleganti composizioni classiche e romantiche. La scaletta ha toccato
tre secoli di storia: dalle melodie tardo seicentesche di A.
Corelli e J.J. Quantz - quest’ultimo flautista virtuoso,
maestro de grande Federico II di Prussia – alle atmosfere tipiche
settecentesche di W.A. Mozart che i flautisti hanno voluto
omaggiare con una particolare versione della celebre Turkish
March per flauto traverso e flauto in Sol (o flauto
contralto) ovvero uno strumento con un suono più grave capace di
dare maggiore profondità. Non sono mancate poi arie romantiche da F.
Kulhau, fantasie di J. Fahrbach su motivi dell’Aida
di Giuseppe Verdi e brani virtuosi come Tambourin di F.
Joseph Gossec che i flautisti, spesso, eseguono come bis
ai concerti.
Il M° Bifulco ha voluto concludere il concerto
esprimendo un sincero ringraziamento a coloro che hanno reso
possibile questa fortunata edizione della rassegna cameristica: “In
primis ringrazio l’Amministrazione Comunale di Camporgiano –
ha dichiarato – e, in particolare, il Sindaco Francesco Pifferi
Guasparini. Quindi la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, per il
fondamentale contributo, le Parrocchie interessate, i Custodi e la
Filarmonica “Pietro Mascagni” di Camporgiano per la preziosa
collaborazione. Grazie ai colleghi artisti che si sono esibiti nelle
cinque serate del festival e al numeroso pubblico che è intervenuto.
Mi lega un rapporto speciale a questa terra che spero possa
consolidarsi sempre di più con il tempo”.
“Il
Festival Internazionale Cameristico – ha concluso il Sindaco
del Comune di Camporgiano Francesco Pifferi Guasparini – è
una scommessa che abbiamo vinto. Un viaggio nei luoghi dell’anima
del nostro territorio, ovvero nelle piccole chiese, per valorizzarle
e scoprirle soprattutto in questo anno giubilare. Il festival si basa
su due caposaldi essenziali: prima di tutto, quello di portare grandi
artisti nei nostri magnifici borghi; poi di promuovere i piccoli
gioielli architettonici conservati nel capoluogo e nelle frazioni. Mi
unisco, ovviamente, ai ringraziamenti del M° Bifulco, e lo ringrazio
per l’eccellente proposta artistica che ha saputo cogliere nel
segno trasmettendo la bellezza dell’arte in contesti di assoluta
armonia”.