Firenze, 7
 settembre 2023. “L’aggressione omofoba a Grassina fa male e fa 
riflettere: la prevenzione è fondamentale, al pari di un intervento 
immediato sulle conseguenze, per tutelare la salute psicologica di chi 
subisce questi atti”.
È l’analisi di Maria Antonietta Gulino, 
presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, dopo i recenti 
fatti di cronaca che hanno visto un gruppo di minorenni di Bagno a 
Ripoli attaccare verbalmente e fisicamente un ragazzo. 
“I 
traumi da aggressione – prosegue Gulino – e ancora di più quelli 
generati da pregiudizi verso le varianti di genere e orientamento sono 
sempre eventi particolarmente dolorosi, che producono effetti anche 
gravi sulla crescita e sul benessere della persona aggredita, così come 
nei confronti della sua famiglia. In casi come questo le conseguenze 
sono ancora più marcate perché viene aggredita la libertà di essere, un 
presidio che nessuno dovrebbe mai mettere in discussione. I rischi che 
ne derivano coprono uno spettro allarmante, che va dal senso di 
abbandono e di solitudine alla riduzione dell’autostima, fino 
all’omofobia interiorizzata”. 
Conseguenze che rischiano di 
alimentare ulteriormente il fenomeno, intimamente connesso, dell’ 
"under-reporting". “Una fattispecie sempre più dilagante nella comunità 
Lgbtqia+, che consiste nel tacere delle offese e delle discriminazioni 
subite per timore e che, ovviamente, non ci consente di stilare stime 
davvero accurate rispetto alla portata di questi atteggiamenti”. 
Gulino
 ricorda inoltre che l’omofobia del caso di specie, così come ogni altro
 comportamento discriminatorio fondato sul genere e sull’orientamento, 
sedimenta in virtù di un vuoto culturale: “Queste aggressioni – conclude
 – sono il frutto di un individualismo esasperato e di una carenza di 
solidarietà. Famiglie e ragazzi devono essere sensibilizzati al rispetto
 di tutti: un compito che spetta alle famiglie, alle scuole, ai centri 
sportivi, ad ogni realtà sociale con cui i giovani dialogano 
quotidianamente. Prevenire è vitale, tanto quanto assistere 
adeguatamente queste persone quando la prevenzione non funziona.