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La Regione Toscana ha emes ...
Non è contestabile che la Duchessa disponesse dei beni demaniali e potesse farne quel che voleva, per cui il motu proprio è valido. Se la Duchessa ha all'epoca ceduto la proprietà, allora i beni sono stati sdemanializzati e sono di proprietà delle aziende marmifere. Questo però non vale per il diritto di estrazione. Nel quadro normativo italiano infatti l'estrazione di quello che è nel sottosuolo (ed il marmo affiora a malapena, ma è di fatto nel sottosuolo) avviene in concessione. Nel quadro legislativo italiano non si può detenere la proprietà del sottosuolo, per cui, sotto il profilo dell'estrazione, l'atto della Duchessa Cybo Malaspina non ha più alcun effetto. Concludendo le aziende sono proprietarie del suolo e di quel che ci sta sopra (per esempio gli alberi o le costruzioni), ma non del sottosuolo e dunque neanche della possibilità di estrarne il marmo.
Anonimo - 24/07/2024 01:46Con la Restaurazione, dopo il Congresso di Vienna, Napoleone, i Carbonari, Mazzini e Garibaldi ...'un c'han mica pensato...tanto meno il più che democristiano volpino acuto Fanfani...Lui sì, ha fatto le famose 'case Fanfani'...ma le 'cave Fanfani'! Oh suvvia!
....Figuriamoci poi oggi i lobbisti da quattro miliarducci....
No! No!
La Duchessa è sempre la Duchessa!
Esiste ancora anco la strada...
Iolai!
si danno le concessioni pluriennali senza gara - anzi con un sacco di soldi in contributi - al circo della musica
dove sta la differenza?
La Regione Toscana ha emes ...
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