È
rischioso affidare la raccolta del legname alle aziende che potrebbero
agire per interessi propri”. Esordisce così il Gruppo Consiliare di
Fratelli d’Italia unitamente al circolo di Capannori con il neo letto
Presidente Matteo Petrini mutuando le parole di Legambiente Toscana in
merito alla proposta di legge regionale che il Consiglio Comunale di
Capannori ha approvato nella seduta di martedì 15 aprile, e che potrebbe
consentire ad aziende e privati di raccogliere legname sulle sponde di
fossi, canali e fiumi. La ratio di questa proposta, come emerge dalla
relazione illustrativa, è quella di AFFIANCARE l’attività dei consorzi
di bonifica e, seppur in linea di principio sarebbe una buona cosa
consentire ai privati di approvigionarsi di legname gratuitamente e nel
contempo provvedere alla manutenzione dei nostri argini, questa
proposta, per come formulata, ci rende scettici. “Intanto - dicono i
rappresentanti del primo partito di opposizione capannorese – non
abbiamo capito perché la sezione comunale di Legambiente, vicina come
sappiamo all’amministrazione e sempre iperattiva sui temi ambientali,
non abbia proferito parola in merito a questo tema, e poi poniamo
qualche punto interrogativo sulla questione. Il primo è: a parte il
legname raccolto, quale altro vantaggio ricaverebbe il cittadino che SI
AFFIANCA al Consorzio continuando, però, a pagare ciò che ha sempre
pagato? Cchi vigilerà su quanto e su come, in concreto, verrà prelevato?
Nella peggiore delle ipotesi si rischierebbe che le sponde dei canali e
le vie di accesso, che in molti casi appartengono a privati cittadini,
diventino terra di nessuno, con l’ulteriore rischio che qualcuno possa
abusare di questa possibilità e libertà di agire andando magari a
creare, sicuramente senza volerlo, danneggiamenti a colture e senza
considerare il rischio per l’incolumità di chi, improvvisandosi
taglialegna, potrebbe incorrere in gravi infortuni.
Ma
i dubbi non finiscono qui: la proposta di legge, prevede anche, “lo
sfalcio e l’asporto dell’erba dagli alvei, dalle sponde e dalle aree
golenali”, nonché recita “ è consentita a titolo gratuito e senza il
rilascio di autorizzazione [...] la raccolta del legname trasportato e
abbandonato dalle acque negli alvei [...]”, ma ci chiediamo chi possa
avere interesse – gratuitamente – a tagliare l’erba o ad asportare
ramaglie dal letto dei fiumi che di per sé non hanno alcuna utilità per
il cittadino.
Non sarà
mica, allora, che gli alberi verranno decimati, ma l’erba e le ramaglie
rimarranno ad intasare i nostri canali con le possibili drammatiche
conseguenze in caso di intense piogge?
Per
tutti questi motivi abbiamo ritenuto doveroso astenersi nella votazione
di una proposta di legge che allo stato presenta, a nostro parere,
molte lacune che dovrebbero essere colmate prima di arrivare in Regione.