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  • 01/06/2025 19:40

Festa della Repubblica 2025: Ripudiare la guerra, onorare le vittime, costruire la pace

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani celebra il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, riaffermando la centralità della memoria storica e del ruolo educativo delle istituzioni scolastiche nel promuovere i valori fondanti della democrazia e della pace.

La Repubblica nacque da un atto di volontà popolare nel 1946, dopo un ventennio di dittatura nazifascista e due guerre mondiali che avevano devastato l’Europa e il mondo. La Costituzione, frutto di quella rinascita civile, non solo restituì dignità ai cittadini, ma sancì con chiarezza un principio fondamentale: "l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli" (art. 11).

Oggi, mentre celebriamo quella scelta storica, non possiamo ignorare il drammatico ritorno della guerra nel cuore dell’Europa e in molte altre aree del mondo. La guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le crisi belliche dimenticate in Africa, come in Sudan o nella Repubblica Democratica del Congo, ci ricordano ogni giorno quanto la pace sia fragile, e quanto sia urgente difenderla.

Per questo, dedichiamo simbolicamente la Festa della Repubblica alle vittime innocenti delle guerre, civili e militari, passate e presenti: a chi ha perso la vita per difendere i valori della libertà, a chi l’ha persa senza aver mai potuto scegliere. La Repubblica è nata anche per impedire che queste tragedie si ripetano.

Le scuole, come luoghi di costruzione della coscienza critica, hanno oggi il dovere di non ridurre il 2 giugno a una semplice celebrazione cerimoniale, ma di trasformarlo in un’occasione di educazione alla pace, alla responsabilità democratica, alla comprensione del mondo globale. Percorsi didattici, confronti sui conflitti in corso, studio della Costituzione, letture critiche e incontri con testimoni sono strumenti preziosi per dare senso a tale ricorrenza.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rinnova il proprio impegno a promuovere un’educazione ai diritti civili atta a formare cittadini attivi, solidali e consapevoli, nel segno di una Repubblica che vive nei principi della Costituzione e nel cuore di chi li fa propri.

Dietro ogni articolo della Costituzione sta il sacrificio di migliaia di giovani.
Non è una carta morta, è un testamento.” (Sandro Pertini)

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

I commenti

Riporto integralmente l'Art. 11 della Costituzione della nostra Repubblica.

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

Facciamo un esempio pratico. La Russia aveva controversie con la Repubblica di Ucraina che si trascinavano da tempo. La Russia ha deciso di risolvere tali controversie con la guerra e non con altri mezzi. Ha attaccato ed annesso territori dell'Ucraina nel 2014 ed ha iniziato una guerra totale nel 2022. Appare evidente che la Russia fa quello che l'Italia ripudia. Come si risolve la questione? Mettendo fiori nei cannoni? Facendo bei discorsi? Attaccando al balcone la bandiera della pace? Oppure lasciando che la Russia faccia a pezzi l'Ucraina portando a termine quello che l'Italia ripudia??? La Costituzione enuncia dei sacri principi, ma quando qualcuno calpesta tali sacri principi le possibilità sono due. La prima è che si lascia agire indisturbato il prepotente di turno. La seconda è che si combatte, armi in pugno, per fermare il prepotente. D'altro canto chi scrisse la Costituzione italiana non era una congrega di pacifisti, ma in gran parte ex partigiani che avevano combattuto con le armi e avevano talvolta deciso la morte per i fascisti catturati (basta qui fare i nomi di due presidenti della Repubblica, ovvero Pertini e Scalfaro). In sostanza sento fare tanti bei discorsi di principio, ma sono discorsi che portano al nulla.

anonimo - 02/06/2025 02:01

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