Domenico
Capezzoli, Presidente di Toscana 2030, condanna l’inaccettabile
iniziativa di Sistema Ambiente, che ha deciso di avvalersi di
investigatori privati per monitorare i propri dipendenti.
Una violazione palese dell’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori
L’articolo 7 della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) stabilisce in modo inequivocabile:
"È
vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per
finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, salvo che
per esigenze organizzative, produttive o di sicurezza, previo accordo
con le rappresentanze sindacali o, in mancanza, con autorizzazione
dell'Ispettorato del Lavoro." Sistema Ambiente ha aggirato la legge,
sostituendo impianti tecnologici con investigatori in carne e ossa, ma
il principio rimane lo stesso: un controllo occulto e vessatorio sui
lavoratori, senza alcun coinvolgimento delle rappresentanze sindacali.
Un attacco alla dignità del lavoro
“Questa
scelta non è solo illegittima, ma profondamente umiliante,” dichiara
Capezzoli. “Invece di affrontare eventuali criticità con trasparenza e
dialogo, Sistema Ambiente ha preferito trasformare il posto di lavoro in
un set di spionaggio, minando la fiducia e creando un clima da Grande
Fratello.”
Le nostre richieste
1. Immediata cessazione delle attività di controllo occulto da parte di investigatori privati.
2.
Apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e
tutti gli attori coinvolti,per discutere eventuali problemi, nel pieno
rispetto della legge.
3. Garantire trasparenza su
eventuali futuri sistemi di monitoraggio, che dovranno essere
preventivamente concordati con i lavoratori e i loro rappresentanti.
Non
permetteremo che i diritti fondamentali dei lavoratori vengano
calpestati,” conclude Capezzoli. “Se Sistema Ambiente non farà marcia
indietro, sosterremo ogni azione legale e di protesta necessaria a
difendere la dignità di chi lavora.”
Toscana 2030 si batte per un lavoro dignitoso, trasparente e rispettoso dei diritti di tutti.