La pace sabotata: Zelensky, la NATO e l’Europa che gioca col fuoco
di Luigi Cortese A un ...

Studiati la storia e prova a ragionare su Al Capone, Johnny Torrio, Vincent Drucci, Lucky Luciano, Salvatore Maranzano, Joe Masseria, ....... Lo sai chi erano?!?! Tutti mafiosi italo-americani diventati ricchissimi grazie al proibizionismo sull'alcool. Tu vorresti proibire l'alcool?!?! Se fai un movimento politico per proibire l'alcool la mafia ti finanzierà generosamente.
anonimo - 04/12/2025 02:44
No guarda, caro figlio del mafiarcato proibizionista, purtroppo ragioni in modo un po' troppo contorto...cioè, non ti piace l'alcol per via delle bottiglie rotte usate come arma dai briaoni, e per me è un ragionamento strano e inquietante e non ha molto senso perché il problema secondo me non sono le bottiglie ma i briaoni che aggrediscono le persone (vorresti vietare anche l'acqua per la stessa ragione?!) ma stirandola un diciamo che po' ci sta, facciamo finta che hai ragione tu. Ma (per dirne una) quando mai si è sentito di qualcuno aggredito con una cartina o con una busta di tabacco? Quindi secondo te l'alcol è la più pericolosa tra le droghe (che sarebbe pure vero)..ma non per i danni che procura a fegato e altri organi o per gli incidenti stradali... ma per via di come lo imbottigliano?!??! Davvero, stento a crederci.
Comunque facciamo anche finta di comprendere...quante altre cose vorresti vietare? Ti ricordo che a causa del sesso muoiono ogni anno un sacco di persone, alcune per malattie, altre assassinate, altre nei modi più assurdi...alcune anche masturbandosi in modi molto fantasiosi! Vabè, chiudiamola qua dai, fai come ti pare e goditi il tuo mondo ideale, io da bravo segaiolo la fantasia la uso per altro (spero solo di non perdere la vista!).
La droga non fa bene nemmeno alcolici che a piccole dosi non creano problemi spesso.. Ma alcune droghe non sono usabili poco vedi cocaina porta fame sempre di più invece io ad esempio come molti bevo un bicchiere di vino e basta al giorno da 40 anni..
Non possiamo paragonare zloool con la droga con tutti i tipi di droga
Sono cose diverse e se si parla di droga è bene restare sul tema altrimenti si può mettere si muore in auto, si muore di mangiare troppo etcetc e mai si affronta un problema.... Lasciando anarchia..
Purtroppo inventano sempre droghe più pericolose e subito micidiali con danni quasi immediato che già solo a provarle una volta diventi schiavo..
Poi tanto i discorsi qui non cambiano le leggi.
Non ofendiamoci se la pensiamo diversa
Mi dispiace caro il mio figlio sano del drogarcato, ma non sono favorevole agli alcolici, l'unico problema è che quello schifo che odio come la droga anche per un'altra ragione (bottiglie di vetro usate dai briaoni anche come armi rudimentali) è purtroppo legale e socialmente accettato, non da me s'intende. E non voglio che la droga venga accettata come quello, che nel mio mondo ideale non esisterebbe insieme alla droga e ai tabacchi. Ti è più chiaro ora?
anonimo - 03/12/2025 17:15
A proposito di fatti. E' interessante notare che il proibizionista intelligente non parli mai dell'alcol. Nel 2024 la percentuale di incidenti causati dall'alcol alcol è stata del 8,2%. Per le cosiddette droghe il 3%. Chissà il restante 88,8% che cause ha (è molto facile da scoprire, ma in fondo chi se ne frega...l'importante è dare addosso ai fatti, ai drogatelli, ai cannaioli e compagnia e sentirsi ganzi). Ovviamente a lui, essendo un proibizionista ganzo e intelligente, i dati oggettivi non interessano affatto, a lui interessa solo portare avanti la sua folle guerra in supporto delle mafie di tutto il mondo. Facendo una gran confusione e, come purtroppo fanno molti "giornalisti", tralasciando la realtà dei dati oggettivi per costruire narrazioni ad hoc a supporto dei loro disegni propagandistici: sono anziani tristi, frustrati e ossessionati, gli serve un nemico da insultare e deridere per sentirsi migliori e un po' più ganzi (magari dopo qualche bicchierino di troppo...), e chi meglio del "drogatello" di turno può aiutarli a sfogare le proprie frustrazioni?
anonimo - 03/12/2025 16:01
Di cosa pensi un intellettualiota sessantottino libertino come te non me ne importa, mi interessano di più i fatti, è un fatto che i fatti (i drogati) siano un pericolo. E se non accetti l'evidenza è una limitazione tua.
anonimo - 03/12/2025 15:17
Io vorrei una società che tuteli tramite dei sistemi repressivi, perché con la progressiva depenalizzazione si assiste sempre più a fenomeni di pericoli sulle strade proprio per il fenomeno di accettazione che hai detto anche tu che porta sempre più persone a farne uso e si è arrivati pure a rivendicare il diritto di drogarsi quando il ministro Salvini ha imposto il controllo salivare per sospendere la patente lucido sì lucido no.
Perché lasciare che il consumatore abituale abbia la possibilità di essere beccato solo drogato al volante secondo me è sbagliato, perché si deve intervenire prima che possa investire qualcuno.
Secondo una stima dei residui fognari, la metà dei lucchesi pippa e dell'altra metà comunque in troppi spinellano. E i risultati su strada si vedono in effetti.
Se non la penso come il proibizionista intelligente, oltre che essere scemo è evidente che "mi drogo sul serio". Dichiarazioni emblematiche che danno la misura della statura intellettuale di certi proibizionisti "duri e puri", e della bontà delle loro idee.
anonimo - 03/12/2025 13:30
E quale interesse dovrei avere in ballo a voler vietare qualunque droga con leggi repressive che facciano venire paura anche di reperirle illegalmente? Ma lo vedi che ti droghi sul serio?
anonimo - 02/12/2025 22:02
Parlare di legalizzazione delle droghe non è semplice, perché il tema tocca salute, criminalità, economia, cultura e perfino etica. Non è una questione “sì o no”, ma piuttosto come, cosa e con quali obiettivi. Guardando ai paesi che hanno sperimentato legalizzazione o depenalizzazione, possiamo vedere pattern abbastanza chiari.
Quando lo Stato passa da un approccio punitivo a uno sanitario, i risultati spesso cambiano. Dove l’uso personale non è più un reato, molte persone smettono di nascondersi per paura delle conseguenze legali e chiedono aiuto prima che la situazione degeneri. Questo si è tradotto, in diversi contesti, in meno overdose e meno contagi da infezioni trasmesse con aghi, come HIV o epatite. In parallelo, le carceri si alleggeriscono da persone dipendenti che non rappresentano un pericolo reale per la società, riducendo costi e recidiva.
Un altro effetto positivo osservato è la riduzione del potere dei mercati illegali. Quando una sostanza è regolata, controllata e venduta legalmente, il crimine perde terreno, guadagni e influenza. In alcuni casi la qualità delle sostanze diventa più sicura, perché non c’è più chi la taglia con prodotti tossici per aumentare i profitti. Questo non rende la droga innocua, ma la rende meno letale.
Ma non tutto è positivo e non tutte le sostanze reagiscono allo stesso modo. Legalizzare non significa automaticamente diminuire l’uso. A volte succede il contrario, soprattutto se la sostanza diventa culturalmente accettata o facilmente reperibile. Si è visto che senza educazione, controlli e limiti rigorosi il rischio è normalizzare qualcosa che ha conseguenze serie sulla salute mentale e fisica.
Un altro problema è l’illusione che legalizzare “risolva tutto”. Non funziona così. Dove la legalizzazione è stata fatta senza investire in prevenzione, supporto psicologico, programmi di riabilitazione e monitoraggio, i risultati sono più incerti. Se una società non è pronta a offrire alternative, supporto sociale, lavoro dignitoso e un contesto umano stabile, la dipendenza non sparisce: semplicemente cambia forma.
In sintesi, legalizzare o depenalizzare può portare benefici reali, ma solo se inserito in un sistema complesso fatto di educazione, controlli, supporto, limiti e monitoraggio. Non è un passo “per essere permissivi”, ma un cambio di mentalità: passare dal punire il comportamento al capire le cause e ridurre i danni.
La domanda vera non è “legalizzare sì o no?”, ma:
Che società vogliamo costruire attorno a questo tema: una che punisce o una che cura?
Eccolo là il proibizionista intelligente che offende senza manco sapere con chi ha a che fare: a parte alcol e tabacco (e col tabacco se dio vuole ho chiuso circa tre anni fa) non ho mai utilizzato droghe, e sono comunque un convinto antiproibizionista. Il proibizionista intelligente dimostra quindi che per essere scemi e morti viventi (così mi ha definito) non serve usare le cosiddette "droghe" che tanto lo scandalizzano (ma non lo scandalizzano gli affari multimiliardari che ogni anno le mafie fanno sulle spalle dei consumatori proprio grazie a intelligentoni come lui.. o forse chissà, l'intelligente antiproibizionista ha qualche interesse non propriamente legale in ballo?)
anonimo - 02/12/2025 17:18
Lo scemo sei solo te, sono appunto gli effetti della droga e tu ne sei la prova (morto)vivente.
Anonimo - 01/12/2025 21:06
Invece sì, legalizzare fa passare il messaggio che sia ok farne uso e le mafie ci guadagnerebbero comunque, con lo spaccio ai minorenni che non saranno mai autorizzati a comprarla legalmente o a prezzi più bassi come hanno contrabbandato le sigarette.
Anonimo - 01/12/2025 16:11
Giusto: dobbiamo smetterla di morire. Proibiamo anche alcool e tabacco, che fanno più morti di tutte le altre cosiddette droghe messe assieme. E siccome il metro di giudizio sembra essere questo (la pericolosità per la salute propria e altrui), facciamo due conti ed eliminiamo il caffè (rischioso per il cuore), la cioccolata, le bevande gassate e i dolci (rischio obesità/diabete), le automobili (quanti morti ogni anno?), gli aeroplani, LE BICICLETTE (quanti ciclisti muoiono ogni anno perché erano in bici?), i coltelli da cucina, le escursioni in montagna, il bagno in mare, gli elettrodomestici (rischio scossa elettrica), il sesso (se nascono meno persone, muoiono meno persone!), etc. etc.: proibiamo tutto, a parte le armi e le scemenze dei proibizionisti!
Anonimo - 01/12/2025 13:52
Però se sono illegali ci guadagnano sopra delle mafie che diventano così potenti da controllare interi territori e perfino stati. Il danno che deriva da mafie così potenti è immenso. Legalizzare non vuol dire comunicare che fanno bene. D'altro canto gli USA, il principale mercato di acquisto della droga del mondo, lottano contro il traffico illegale con polizia ed esercito da ottant'anni, con risultati modesti, grandi costi e con stati dell'America centrale letteralmente dominati da mafiosi violenti. Andate avanti così.
Anonimo - 01/12/2025 01:09
Avranno imparato dagli automobilisti che investono la gente sulle strisce ma che puntano sempre il dito contro i ciclisti definendoli dei pirati della strada, che però non investono praticamente mai nessuno.
Detto questo ritengo che debba pagare per il suo spaccio, ma anche consumo di cocaina. Ovviamente c'è distinzione tra droghe peggiori e MENO PEGGIORI (NON migliori!) ma tutte devono essere debellate dalla società. Sì, canne comprese, mi dispiace kompagni cannaioli che ascoltano bob marley...
legalizziamole tutte anche eroina mdma e quelle dette da zombie fentanyl che vanno di moda e distruggono la mente ; anche legalizzare trovano poi il modo di contrabbandarla vedi sigarette ! Poi allora si legalizza tutto cio' che f amale un insegnamento scorretto sempre a mio umile avviso..
video sul fentanyl
https://www.raiplay.it/video/2024/09/NewsRoom---La-droga-degli-zombie---Ep1-72eebd25-d6d3-4a66-98ad-703888edbb6d.html
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Cocaina: i danni sul fisico e sul cervello
La dipendenza da cocaina genera numerosi effetti dannosi sull’organismo, specialmente su fegato e cuore, ma con ripercussioni che coinvolgono anche il cervello e il benessere mentale della persona.
Vediamo quali sono i sintomi dell’abuso a lungo termine di cocaina e gli effetti collaterali del consumo occasionale di cocaina.
ragazza con crisi d'astinenza dipendente dalla cocaina
Effetti della cocaina sul cervello
La cocaina è una sostanza che si caratterizza per un effetto immediato sul cervello, generando un aumento nella quantità dei neurotrasmettitori serotonina, noradrenalina e dopamina, già naturalmente presenti nell’organismo.
La sostanza incrementa notevolmente la presenza dei tre neurotrasmettitori, determinando il loro accumulo nel cervello e lo scatenarsi degli effetti tipici derivanti dall’assunzione.
Tra gli effetti più comuni e derivanti dall’assunzione di cocaina si riscontrano:
sensazione di euforia;
aumento dell’energia mentale e fisica;
diminuzione di sonno, fame e stanchezza;
senso di anestetizzazione.
Le sensazioni di euforia ed energia sono determinanti per l’instaurarsi della dipendenza, con il soggetto che tenderà successivamente a ricercare sempre più frequentemente (e con dosi maggiori) gli effetti della cocaina sul cervello e sul fisico.
Effetti e danni della cocaina a lungo termine
Quando si passa dal consumo occasionale allo sviluppo della dipendenza da cocaina, i danni agli organi come cervello e cuore e l’alterazione dello stato mentale diventano più gravi.
Il rischio di trombosi, infarto e ipertensione sono elevati e si uniscono a vari effetti collaterali altrettanto severi come deficit del sistema immunitario e disfunzioni sessuali.
Si riscontra inoltre come l’uso cronico di cocaina è spesso unito al consumo di alcol; le due sostanze insieme provocano la comparsa di cocaetilene nel fegato, un composto che accelera e amplifica l’effetto della droga e dell’alcol nell’organismo, andando a bloccare la ricaptazione (ovvero la disattivazione) dei tre neurotrasmettitori.
Anche il cervello viene coinvolto, si possono infatti verificare ischemie celebrali, crisi convulsive e stati mentali alterati caratterizzati da ansia, irrequietezza ma anche da apatia, isolamento relazionale e, nei casi di dipendenza prolungata nel tempo, insorgenza di disturbi della personalità.
Gli effetti dell’astinenza da cocaina
Quando gli effetti dell’assunzione di cocaina svaniscono, si manifestano i sintomi contrari all’euforia data dalla droga come tristezza, sonnolenza, difficoltà a mantenere alta l’attenzione e sensazione di stanchezza.
L’interruzione di assunzione della sostanza, se troppo repentina e incontrollata, può avere degli effetti collaterali: si possono manifestare irritabilità, ansia, insonnia, stati depressivi e paranoia.
Dopo lunghi periodi di abuso di cocaina, l’organismo è abituato a performance altissime, a mancanza di sonno e ritmi elevatissimi; perciò, la sospensione della droga può suscitare:
inquietudine;
tremore;
dolore muscolare;
depressione;
allucinazioni.
La disintossicazione e il recupero dalla cocaina prevede un percorso medico e psicologico, supportato anche da eventuale terapia farmacologica che permette di superare con maggiore facilità i sintomi derivanti dall’astinenza.
Leggi anche: Disintossicazione dalla cocaina: come funziona
A chi rivolgersi per chiedere aiuto
Il ministero della Salute ha messo a disposizione il Telefono Verde Droga 800 18 60 70, un numero anonimo e gratuito per ricevere il sostegno necessario e informazioni sulle strutture di cura presenti sul territorio.
Per il recupero dalla dipendenza è infatti fondamentale l’aiuto di strutture specializzate, in grado di sostenere sotto ogni aspetto emotivo, medico e psicologico, il percorso del paziente
Le cosiddette "droghe" vanno tutte legalizzate. Non tanto per togliere il reddito ai delinquentelli come il fascista di cui sopra, ma soprattutto per togliere il terreno sotto ai piedi alle grandi mafie internazionali, tra cui quella calabrese, che, grazie al traffico di droga, sono talmente ricche da comprarsi interi stati.
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