• 1 commenti
  • 12/12/2025 13:06

Dialogo surreale sulle mura di Lucca

IL VERNACOLIERE – Dialogo surreale sulle mura di Lucca Valentina Vangelisti – Il Lucchese è un vernacolo che fa parte dei Dialetti toscani e viene parlato in una parte della provincia di Lucca. In particolare viene usato nel centro storico della città specie dalle persone anziane e nel territorio che la circonda, (Piana delle Sei Miglia). In questo Dialetto vi si trovano tracce etrusche,… Ufficio Stampa 02/02/2025 1–2 minuti Accademia Ars Artis, Accademia Nero su bianco, Ars Artis Magazine, Lucca, Valentina Vangelisti Valentina Vangelisti – Il Lucchese è un vernacolo che fa parte dei Dialetti toscani e viene parlato in una parte della provincia di Lucca. In particolare viene usato nel centro storico della città specie dalle persone anziane e nel territorio che la circonda, (Piana delle Sei Miglia). In questo Dialetto vi si trovano tracce etrusche, tracce liguri (nei suffissi) e tracce germaniche in quanto Lucca è stata la capitale del Ducato Longobardo costituito nel 574. E’ un Dialetto autonomo rispetto gli altri dialetti toscani, legato proprio alla storia ed alla toponomastica della città che ha conservato la sua posizione di “città Stato”. Ecco una piccola poesia in vernacolo interpretata da due noti personaggi lucchesi. SULLE MURA DI LUCCA Gildo – Bello mi’ te, che ci fai a giro per Lucca? (Caro mio, che ci fai in giro per Lucca?) Mario – Son vì sulle Mura col mi’ bamboretto / Si va un poco al passeggio; / E’ l’ora di mangià, la mi’ moglie ha fatto i ‘nnecci / Piglio la via di ‘asa sennò enno pasticci. (Mario – Sono qui sulle Mura col mio bambino / Si va un poco al passeggio; / E’ l’ora di mangiare, e mia moglie ha fatto i ‘nnecci (Dolce di farina di castagne) / Vado verso casa altrimenti sono guai). Gildo – Tu sapessi chi ho visto! Vello della Fratta (Sapessi chi ho visto! Quello che abita in Via della Fratta) Mario – Davero? (Davvero?) Gildo – Lullì è sempre a sede’ all’osteria… se un la smette di be’ stiatta. (Quello lì è sempre a sedere all’osteria… se non la smette di bere muore.) Mario – E vell’altro? Che discore sempre di donne per passa’ il tempo? (E quell’altro? Che parla sempre di donne per passare il tempo?) Gildo – Bello mi te, un cianno da fa’ nulla / E girin a voto… / Noi si che lavoriam e un siam gente citrulla! (Caro mio, non hanno da fare niente / E girano a vuoto… / Noi si che lavoriamo e non siamo citrulli!)

I commenti

1. Le tracce etrusche e liguri quali sarebbero? Chi me lo può dire??? Il ligure che lingua era? Sappiamo pronunciare una frase in ligure? Le tracce germaniche ci sono, ma non sono più numerose che in altri dialetti italiani. Ci sono tracce toponomastiche importanti, ma la toponomastica c'entra con il dialetto fino ad un certo punto.
2. Il lucchese è un dialetto e non un "vernacolo". La storiella del vernacolo nasce dal fatto che i dialetti toscani sono assai simili all'italiano standard, per cui non sarebbero altro che parlate popolari, senza una dimensione letteraria; in pratica un "parlar male" e "storpiato", che apparterrebbe essenzialmente agli ignoranti. I linguisti contemporanei, in gran parte, rifiutano questa impostazione. In verità, il lucchese, o anche il fiorentino, che per alcuni coinciderebbe con l'italiano, cosa che non è vera, hanno forme proprie e anche una letteratura scritta, sia pur limitata. Lucca, ad esempio ha Custer De Nobili, che ha un valore letterario importante, per non parlare dei lucchesismi negli scritti di Lorenzo Viani e del lucchese colto dei tempi dell Repubblica, zeppo di forme e vocaboli oggi considerati dialettali o arcaici.

Per cui sarebbe corretto parlare di dialetto lucchese, dialetto fiorentino/pistoiese, dialetto pisano/livornese e di dialetto aretino, per stare alle varietà toscane realmente autonome, posto che l'aretino ed il lucchese, se li si parlasse ancora, sarebbero ben distinti dal modello toscano centrale. Ovviamente il Masseso ed il Garfagnino, quanto meno quello dell'alta Garfagnana non sono da considerarsi toscani.

E ora divertiamoci con un brevissimo testo in lucchese (del Piano... in dialetto "der Pian") a confronto con l'italiano:

- Oh Geppon, ndu' eri óggi?? T'ero vensut' a cèrcà ma 'un t'ho trovo!!
- Ero a governà le bestie, che volevi???
- Volevo sapé se con l'oglio si pol fa' com'orellanno..... dell'olive n'ho poghe e 'l frantoian m'ha ditto che se ni port' un cintello, me lo 'ambia con popoin d'oglio che un sarébbi nianco 'l mio. Se si potessin mètte colle tue.....
- Oh mi' omo, vest'anno n'ho pogh' anchio!!! 'Un si sa che diauli ci siin per el mondo, ......le piante 'un fan più nulla e le malatie en tante! Ma via, va ben mettiamole 'nsieme e varcosa di bón si farà!


Che in italiano diventa:

- Oh Beppone, oggi dov'eri?? Sono venuto a cercarti, ma senza trovarti.
- Ero a dar da mangiar agli animali, cosa volevi???
- Volevo chiederti se con l'olio si può fare come l'anno passato..... Ho poche olive e il frantoiano mi ha detto che se gliene porto una piccola quantità, mi da in cambio un po' d'olio, che non sarebbe neanche il mio. Se potessi unire le mie olive con le tue........
- Caro mio, quest'anno anch'io ne ho poche!! Non si capisce quali accidenti ci siano al mondo, ......le piante non producono più e le malattie son tante! Ma sia, va bene, mettiamole assieme e qualcosa ne uscirà di buono.

Saluti e buon lucchese!

anonimo - 13/12/2025 01:11

Gli altri post della sezione

IL MAESTRO E MARGHERITA,

IL MAESTRO E MARGHERITA, s ...