LA DISTRUZIONA DELLA SANITA' PUBBLICA IN ITALIA
								
                                                                    
                                    
                                                                
    LA DISTRUZIONA DELLA SANITA' PUBBLICA IN ITALIA PORTATA 
AVANTI DA PIU' SOGGETTI, DALL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA E DALLA SANITA' 
INTEGRATIVA PREVISTA NEI CCNL
   
    
   
     
   
    
   
    Le questioni  maggiormente lamentate dai cittadini utenti 
del Servizio Sanitario Nazionale della ASL di Lucca, oltre che dai gravi
 disagi al pronto soccorso, dalla mancanza di posti letto per i ricoveri
 ospedalieri , con persone  anziane che devono aspettare giorni su una 
barella,  anche    dai lunghissimi tempi di attesa per ottenere visite 
specialistiche o esami diagnostici. 
   
    
   
    Questa situazione, non è presente solo a Lucca ma in quasi tutte le Provincie della nostra Regione e d'Italia.
   
    
   
     Una situazione che peggiora sempre più sia per la mancata 
sostituzione del personale medico andato in pensione, sia per le manovre
 e peggiorative dell'assistenza sanitaria che con il governo Meloni si 
va affermando .
   
    
   
     Quasi nessun ospedale o struttura sanitaria in Toscana, 
effettua visite ed esami nei tempi stabiliti: entro 72 ore per le visite
 urgenti (codice "U"); 10 giorni per il codice "B" (breve); 30 giorni 
per le visite e 60 per gli esami con codice "D"; entro 180 giorni per 
una visita programmabile (codice "P").
   
    
   
     A causa di ciò spesso gli interessati rinunciano alle cure 
o, chi può, si rivolge a specialisti o a strutture sanitarie private 
pagando direttamente le prestazioni o utilizzando eventuali 
assicurazioni private, o usando quanto previsto nella contrattazione 
collettiva in diversi contratti di categoria, in merito alla "Sanità 
Integrativa", che in realtà è sostitutiva.
   
    
   
     Le soluzioni privatistiche ed integrative sono quelle 
desiderate del circuito politico-affaristico padronale che governa il 
Paese , "nutrito dal grande dimagrimento di risorse , con il taglio di 
37,5 miliardi effettuate dai governi negli ultimi 17 anni.
   
    
   
     
   
    
   
    Ma la gravità della realtà della sanità pubblica emerge con forza dai dati
 riportati da una ricerca sulla realtà della Sanità Pubblica in Italia, 
svolta dal Centro Ricerche Sanità dell'Università Torre Vergata di Roma,
 che nel raffronto con gli altri Paesi Europei , evidenzia quanto segue :
   
    
   
     
   
    
   
    - Dal 2000 al 2021 , la spesa sanitaria italiana in 
rapporto con il PIL , è stata ogni anno del 2,8%, rispetto al 5,6% degli
 altri Paesi UE, (il 50% in meno) e per metterci in linea con gli altri 
Paesi dell'Europa e garantire livelli di cura accettabili, servirebbero 
10 miliardi l'anno per i prossimi 5 anni , mentre il governo della 
Meloni per il 2023 ha destinato alla sanità pubblica 1,9 miliardi di cui
 1,4 verranno utilizzati non per motivi di santà ma per compensare 
l'aumento del gas e della luce e solo 500 milioni per la sanità;
 
   
     
   
    
   
    - Per riequilibrare le carenze di organici , dovrebbero 
essere assunti 15.000 medici ogni anno per i prossimi 10 anni e 80.000 
infermieri, per riallinearci agli altri Paesi EU, con una spesa 
ulteriore di  30,5 miliardi;     
 
    - Gli stipendi degli infermieri in Italia sono inferiori 
del 40% rispetto agli altri Paesi Europei e quelli dei medici di circa 
il 6% in meno... e per colmare questa misura sarebbero necessari 
ulteriori 86 miliardi di euro 
 
    - La media Europea del finanziamento della sanità pubblica
 è dell'83% mentre in Italia arriva al 75%e con la conseguenza che nel 
nostro Paese aumenta la sanità privata con una spesa media di 1.800 euro
 l'anno per nucleo familiare utilizzati per esami, visite 
specialistiche, farmaci non mutuabili,
 
    - In Italia circa un milione di nuclei familiari si 
impoveriscono a causa delle spese sanitarie e molti di loro finiscono 
per non curarsi ;
 
    - L'Italia spende un settimo di quanto sarebbe necessario.
 Quello che servirebbe per mantenere un servizio Nazionale pubblico 
Universalistico , oltre ai 10 miliardi l'anno per 5 anni al fine di 
recuperare i ritardi dovuti ai tagli degli anni passati (dal 2020 ad 
oggi) sono necessari ulteriori 5 miliardi l'anno e senza i fondi 
necessari, non sarà possibile mantenere una sanità pubblica universale, 
con il risultato di un continuo aggravamento in merito alla carenza di 
personale medico, infermieristico, specialistico, strutturale, riducendo
 le prestazioni con una sanità ridimensionata in modo selettivo senza 
più equità di accesso e qualità.
 
    
 
   
    A fronte della suddetta situazione cosa viene fatto in Italia ?
   
    
   
    - Come già detto il governo ha ridotto la spesa sanitaria a
 meno del 50% di quanto ha speso nella finanziaria l'ultimo governo 
Draghi;
 
    - Il governo con il ministro Schillaci , anziché assumere 
gli organici necessari, sta pensando di fare una legge per fare rimanere
 in servizio tutti i medici occupati fino a 72 anni su base volontaria.
 
   
    si appresta ad effettuare le autonomie differenziate delle 
regioni costruendo 21 piccoli "Feudi" . Staterelli i quali procederanno a
 disgregare e distruggere la Sanità Pubblica e la Scuola pubblica a 
vantaggio delle cliniche private e dei più ricchi . Infatti l'Autonomia
 Differenziata alle Regioni, definita dal governo di destra, con l'art. 3
 del testo di legge (LEP ), predispone per ogni regione i livelli 
essenziali delle prestazioni, ma i livelli non saranno tutti identici in
 quanto viene subito falsato dal fatto che nello stesso testo si 
aggiunge che comunque ogni regione , in più al LEP, può spendere risorse
 proprie facendo di fatto decadere il "concetto" di solidarietà tra 
regioni ricche e regioni povere, con una sanità che sarà diversa e più 
"strimizzita" soprattutto al SUD. . In base a quanto sopra si deduce 
quindi, che le regioni con un gettito fiscale più alto, come quelle del 
Nord, potranno spendere le loro risorse solo per le popolazioni locali, 
non solo senza più solidarietà verso le regioni più povere del Sud, ma 
non ci sarebbe più l'obbligo di non contrastare l'interesse generale 
dello Stato , con buona pace di chi ha votato Salvini/Meloni 
/Berlusconi, nelle ultime elezioni . 
   
    
   
    Ma quello che sta avvenendo di altrettanto grave è lo 
sviluppo della sanità “integrativa” nei rinnovi dei CCNL Contratti 
Nazionali di Lavoro, con la complicità delle OO.SS. di categoria. 
   
    
   
    Ad esempio CHIMICI : 
   
    
   
    “il CCNL dei chimici stabilisce un fondo “sanità integrativa” chiamato Faschim 
   
    
   
    . È un Fondo a contribuzione definita: i contributi, quelli a
 carico del lavoratore  e quelli a carico del  datore di lavoro, 
stabiliti dalla contrattazione collettiva.
   
    
   
    Il Fondo ha lo scopo esclusivo di provvedere, nei limiti 
delle contribuzioni stabilite dalle fonti istitutive, al rimborso delle 
spese sanitarie,  a favore dei lavoratori iscritti, e dei loro nuclei 
familiari.
   
    
   
     
   
    
   
    Il Fondo, dunque, si avvale della rete di accordi, 
sviluppata con gran parte dei soggetti convenzionati che operano nella 
sanità privata (case di cura, laboratori di analisi, studi medici, studi
 dentistici, e così via) allo scopo di offrire le prestazioni sanitarie 
mantenendo il totale costo a proprio carico, fatto salvo il caso di 
esaurimento della somma annua a disposizione.”
   
    
   
     
   
    
   
     
   
    
   
    METALMECCANICI
   
    
   
    “A decorrere dal 1° ottobre 2017, tutti i lavoratori in 
forza alla medesima data sono iscritti al Fondo di assistenza sanitaria 
integrativa mètaSalute costituito allo scopo di erogare prestazioni 
integrative rispetto a quelle fornite dal Servizio Sanitario Nazionale, 
fatta salva la facoltà di esercitare rinuncia scritta.
   
    
   
    Per i suddetti lavoratori è prevista a decorrere dal 1° 
ottobre 2017 una contribuzione pari a 156 euro annui (suddivisi in 12 
quote mensili da 13 euro l'una) a totale carico dell'azienda comprensiva
 delle coperture per i familiari fiscalmente a carico ivi compresi i 
conviventi di fatto ai sensi della legge n. 76 del 20 maggio 2016 con 
analoghe condizioni reddituali.”
   
    
   
    
   
    E’ evidente che  siamo in presenza di forme sostitutive 
della sanità pubblica ed il proseguire ad ogni rinnovo contrattuale con 
sempre più maggiori prestazioni e finanziamenti della sanità integrativa
 , non solo toglie risorse per gli aumenti di salario contrattuale, ma 
finisce per favorire lo smembramento della sanità pubblica a favore 
della sanità privata.
   
    
   
     Queste scelte sciagurate  del Governo di destra, dalle 
Associazioni padronali ... con anche proposte sulla sanità integrativa 
 accettate  dalle OO.SS. vanno respinte, vanno fermate ! ...  pena 
l’affossamento definitivo della sanità pubblica e la definizione di una 
sanità “all’Americana” , con milioni di persone che resterebbero senza 
alcuna assistenza sanitaria. 
   
    
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
    Umberto Franchi 3 febbraio 2023