“10 Febbraio dalle Foibe all’Esodo”
Il Senatore Roberto Menia, ...
Pienamente d’accordo, anche se sarebbe meglio approfondire invece di scrivere un mini-trafiletto, che servo solo a ringalluzzire certi fan del pratino all’inglese, dei centri urbani centri urbani a uso parcheggio, e della “pulizia” a tutti i costi (pulizia per altro spesso fatta male, però poi si lamentano dell’invasione di zanzare e della scomparsa degli impollinatori). A quello che ci spiega come erano le mura un tempo e perché van trattate come zone militari (benché non abbiano MAI avuto un ruolo in alcuno scontro), mi piacerebbe ricordare come erano quelle stesse aree ancor prima della costruzione del monumento a lui tanto caro. Fortunatamente il mondo cambia, e l’essere umano si evolve (anche se alcuni restano indietro).
anonimo - 01/05/2025 16:29ma ancora con queste panzanate?? l'unica conseguenza sono ratti e tarponi che girano felici
Faccio una premessa; mi occupo di ambiente e biodiversità per lavoro, per cui conosco un po' la materia. Intanto va detto che le aree ex rurali attorno alla città di Lucca (per esempio il Parco Fluviale, o i tanti campi e campetti che si alternano a edilizia di ogni tipo un po' ovunque) sono quasi totalmente abbandonate dall'agricoltura; di conseguenza vi sono ettari ed ettari di erba alta, che viene falciata una volta l'anno o che non viene falciata mai, innescando una successione verso campi di rovi e vitalbe, oppure verso campi alberati che diventano alla fine boschi. Questo stato di cose rende l'operazione di lasciare l'erba alta nelle rotonde o sugli spalti o sul parapetto delle Mura una semplice esibizione priva di senso. In un assetto equilibrato ci saranno i giardini, con l'erba rasata, il verde connesso con gli edifici monumentali, anch'esso con erba corta, poi il verde urbano (per esempio il menzionato Parco Fluviale), con erba anche alta e infine il verde periurbano (come i campi di Nave o di Gattaiola), che saranno in parte abbandonati, in parte falciati una volta o due l'anno ed in parte ancora utilizzati per l'agricoltura. Il tutto va a comporre un mosaico equilibrato e non una realtà in cui si agisce in base ad un ambientalismo dogmatico che i posteri seppelliranno sotto sonore risate. Venendo poi al caso degli spalti delle Mura, si deve dire che quest'area verde è ciò che resta di un'ampia zona un tempo connessa con le strutture militari delle Mura e delle Mezzelune. Basta prendere una qualsiasi stampa antica per notare come la cunetta (il fossetto) fosse ben falciata e lo stesso i prati. Per altro, per motivi difensivi, non potevano esservi cespugli, alte erbe o alberi dietro a cui un eventuale nemico potesse nascondersi. Vedere oggi, sulle sponde dei fossati del lato Est (presso lo stadio), l'insediamento di specie legnose di alto fusto o arbustive è segno di una gestione idiota e dannosa per il monumento.
anonimo - 01/05/2025 00:29Il Senatore Roberto Menia, ...
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