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  • 12/07/2025 11:13

AL PODERE AI BIAGI LA VECCHIA CASA E’ PRONTA AD ACCOGLIERE PERSONE CON DISABILITA’ E FRAGILITA’


Presentati i risultati del progetto R.I.T.A. sostenuto dal Gal MontagnAppennino a San Pietro in Campo, nel comune di Barga

 

BARGA (LUCCA). Nel cuore della Media Valle del Serchio c’è un luogo rigenerato che offre nuove possibilità a tutti. È la fattoria sociale e azienda agricola Podere Ai Biagi a San Pietro in Campo, Barga, grazie ai risultati del progetto R.I.T.A. - Rigenerazione, Inclusione persone con disabilità e anziani, Territorio, Agricoltura sociale/agri-cultura – sostenuto dal GAL MontagnAppennino nel quadro del programma di sviluppo rurale 2014 - 2020 della Regione Toscana, all’interno del bando “progetti di rigenerazione della comunità”.

Con gli interventi del progetto è stato recuperato un edificio rurale che fa parte del Podere ed è noto come “Casa Vecchia” che oggi conta su almeno 4 posti letto in spazi completamente accessibili. È stata ribattezzata “Casa Rita” e tramite questa saranno animati luoghi di ospitalità e accoglienza di breve periodo per persone con disabilità o in situazioni di svantaggio e vulnerabilità e per loro famiglie.

A inaugurare la nuova Casa Rita sono stati oggi (venerdì 11 luglio) il sindaco di Barga Caterina Campani, l’assessore alla sanità e alle politiche sociali Maresa Andreotti, la vice-presidente della Fondazione ai Biagi Luana Bernardi con gli altri familiari, il parroco di San Pietro in Campo don Stefano Serafini, il direttore tecnico del GAL Stefano Stranieri, il direttore della Zona distretto della Valle del Serchio dell’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest Fabio Costa insieme ai referenti delle organizzazioni partner del progetto.

“Sono tanti i motivi di soddisfazione per la realizzazione del progetto R.I.T.A. – hanno dichiarato il sindaco Campani e l’assessore Andreotti –, da iniziativa di rigenerazione comunitaria con la riqualificazione degli spazi di una vecchia casa colonica alla realizzazione di una struttura dedicata all’accoglienza, all’ospitalità e alla relazione delle persone fragili, di chi ha bisogno di sostegno, anche solo temporaneo. Abbiamo lavorato in sinergia con un ampio partenariato, attraverso un processo partecipativo che ha permesso di affrontare insieme i problemi e di arrivare ad una progettazione condivisa. Come amministrazione abbiamo preso l’impegno di riqualificare il vecchio sentiero che dal podere ai Biagi conduce al paese, abbiamo molto apprezzato il coinvolgimento e la partecipazione attiva degli abitanti della frazione di San Pietro in Campo, proprio perché questa ‘rigenerazione’ sarà davvero un’opportunità anche per tutto il paese. Oggi è un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza e noi come amministrazione saremo partecipi per seguirne gli sviluppi, sempre in collaborazione con tutti gli enti e le associazioni che ci hanno accompagnato fino a qui, auspicando anche per il futuro la più ampia partecipazione”.

“È veramente emozionante per me e per la mia famiglia essere arrivati all'inaugurazione della Casa Vecchia ristrutturata, diventata per tutti Casa R.I.T.A. – ha aggiunto Luana Bernardi –. Vogliamo ringraziare il GAL e tutto il partenariato per la collaborazione e il lavoro svolto insieme in questi anni, ognuno secondo le sue possibilità e le sue competenze. Per noi oggi costituisce il punto di arrivo di una tappa di un percorso iniziato più di dieci anni fa e che ora continuerà in altre forme, ma sempre con il fine della solidarietà e dell’accoglienza, insieme a tutti gli enti e le associazioni che costituiscono la rete del progetto R.I.T.A. e agli altri che si vorranno aggiungere”.

Grazie al progetto R.I.T.A. la comunità è stata coinvolta nell’animazione degli spazi e nella promozione di occasioni di inclusione per tutti, con la partecipazione dell’Asl Zona Distretto Valle Del Serchio. Il progetto è stato l’avvio di un percorso nuovo per la cui concretizzazione la Fondazione per la Coesione Sociale ha elaborato uno studio, presentato nel corso della mattinata, intitolato “Note di analisi e sviluppo del progetto R.I.T.A.”. Nella pubblicazione, curata dalla direttrice della Fondazione per la Coesione Sociale Donatella Turri, da Nico Cerri e da Luca Gori, Paolo Addis, Martina Francesconi e Elena Salamino del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini.

Lo studio inaugura la nuova collana Tracce, del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini, dedicata al racconto di esperienze interessanti nel campo dell’amministrazione condivisa e del terzo settore.

La pubblicazione analizza il contesto territoriale e sociale del progetto; il ruolo della Fondazione Ai Biagi con un’analisi di possibili piste di lavoro a partire dal confronto con alcune buone pratiche sulla scena nazionale; la riflessione del partenariato sul futuro del progetto R.I.T.A.; spunti sulla sostenibilità del progetto stesso e gli assetti futuri; un business plan per la Fondazione Ai Biagi e l’analisi del progetto nel contesto lucchese. Un contributo fondamentale per costruire insieme il futuro del Podere e della nuova Casa Rita.

Soddisfazione giunge anche da don Stefano Serafini. “Sembrava un sogno quando si iniziò a ragionare di quello che poteva nascere in tutto questo ambiente ed oggi è realtà. Luana e la sua famiglia hanno creduto alla realizzazione di questo progetto, hanno portato avanti un lavoro graduale, pensato, curato, di grande collegamento con tante realtà del territorio, cercando di valorizzare il podere ai Biagi per creare un punto di attività agricola sociale”.

Presenti anche i rappresentanti delle realtà aderenti al progetto: l’associazione culturale Venti d’Arte, la Fondazione per la Coesione Sociale, l’Agricola Calafata, l’Istituto Comprensivo Coreglia Antelminelli. Grazie anche all’apporto dei partner, il progetto ha organizzato incontri, laboratori di teatro e arti performative nel contesto dell’azienda agricola con il coinvolgimento degli studenti e attività di agricoltura sociale. Oltre alla riqualificazione del sentiero che collega il Podere con il centro polivalente di San Pietro in Campo e l’oratorio parrocchiale con la nuova segnaletica.

Lucia Morelli, presidente di Venti d’Arte sottolinea quanto questo spazio “sarà una casa per chi vuole coltivare idee, relazioni, percorsi formativi ed espressivi”. Morelli ha ringraziato chi ha creduto in questo cammino e chi lo renderà fertile con la propria presenza. Il coordinatore artistico e progettuale Francesco Tomei ha affermato quanto sia “un luogo di passaggio e di permanenza, dove si intrecciano storie, ricerche, linguaggi. Un’officina agri-culturale in cui agricoltura e discipline artistiche sono uno strumento per comprendere, trasformare e radicarsi”.

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