Da Roma 2022.....alla Toscana 2025
								
                                                                Le attenzioni e le energie di tutti, comprese le mie, sono riservate 
alle elezioni politiche del 25 settembre, e non solo per la svolta 
storica che potrebbero determinare e che tutti noi, in particolare di 
Fratelli d’Italia, lavoriamo per concretizzare. Ma subito dopo, e 
soprattutto se le cose andassero come auspichiamo, dovremmo lavorare in 
prospettiva per le regionali del 2025, dove le condizioni per la 
alternanza potrebbero essere davvero concrete. La prossima tornata 
elettorale per le politiche rappresenta per il Centrodestra toscano, in 
particolare guardiamo al territorio della provincia di Lucca, composto 
da persone che hanno spesso lavorato parallelamente ma mai insieme, la 
possibilità di realizzare un’aggregazione di dirigenti e militanti. Lo 
scopo è quello di creare un blocco unico che guardi ai prossimi 
appuntamenti elettorali, comunali e regionali, con una nuova struttura 
che raccolga e veicoli le esigenze del territorio elaborando punti 
programmatici che rispecchino le necessità dei cittadini. Il 
Centrodestra dovrà cominciare non solo a strutturarsi come coalizione 
individuando per tempo un candidato Presidente, ma, soprattutto, dovrà 
lavorare in prospettiva. Per far questo dovrà confrontarsi con i 
territori, le realtà associative, per approfondire problemi, individuare
 temi da portare avanti e far diventare, magari, punti programmatici. 
Dovrà creare una cabina di regia fra le forze politiche che lavori per 
armonizzare le differenze di vedute interne, medi fra le legittime 
aspirazioni anche personali, intervenga preventivamente sulla gestione 
della comunicazione e sulla strategia complessiva. Una sorta di 
coordinamento permanente, che vorremmo creare anche a Lucca, per 
trasformare un’alleanza elettorale in una realtà dinamica, plurale e 
strutturata. Infine, il Centrodestra dovrà tornare a fare formazione, 
come si faceva una volta. Per imparare metodo e merito delle questioni. E
 tornare a puntare sulla cultura: come veicolo di comunicazione, ovvero 
messa in comune di conoscenze; come consapevolezza del valore sociale ed
 economico della presenza di case editrici, tv e radio libere, centri di
 produzione musicali e teatrali; come prima forma di alimentazione della
 passione politica, un concetto che vedo sintetizzato, per quello che 
riguarda FdI, per esempio, da sezioni in cui si trovino i testi 
fondamentali del pensiero conservatore.
   
  
  
  
  
  
   Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi