WelcometoCasaPound_
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Ci sono i travestimenti istituzionali, e poi ci sono i vari camuffamenti social dei "fascisti del terzo millennio" nostrani: pagine che ogni giorno fanno propaganda, giurando di fare l'esatto contrario. Non a caso si presentano come realtà gestite da ragazzi comuni. Da questo punto di vista, l'esempio più istruttivo è rappresentato, su Instagram, dalla pagina welcometolucca_
Se non bastassero i richiami grafici (praticamente identici a quelli delle pagine social esplicitamente nere), ci pensano i contenuti a fugare ogni dubbio sulla matrice. Infatti, nonostante ogni tre per due i gestori giurino di essere apolitici, i post si caratterizzano per una imbarazzante esaltazione della "rinascita di Lucca", evento dovuto alle prodezze della Giunta Pardini-Barsanti, che ha realizzato grandiose e numerose opere pubbliche (mancano solo le bonifiche e poi c'è tutto).
A ciò si aggiunge una spruzzata di razzismo - sempre super partes, s'intende - rifinito con una imparziale invocazione di ordine, decoro, repressione.
Tutto ciò si può qualificare precisamente: si tratta della cosiddetta "strategia di mascheramento e entrismo". In pratica, se i black boys in questione si presentassero con la propria faccia e con i loghi ed il gergo neofascista, nessuno se li filirebbe. Ma mascherandosi da gggiovani lucchesi di buon senso, difensori della tradizione, del buccellato e dello sfollaggente a piccole dosi ("quanno ce vò ce vò, signora mia") per cacciare i poveri e/o neri (emblematico il caso dell'uomo con noti e provati problemi psichici di cui - guarda caso come tutti i neofascisti e la testata locale di riferimento - si chiede la gogna e l'allontanamento rapido, per ristabilire il lucchese decoro), riescono a vendersi bene, a confondere le acque, a depistare chi legge.
Carnevale però è passato, camerati. Toglietevi la maschera e mostratevi per quello che siete. Coraggio.
#difendereluccadallepaginesocialdicasapound