Remigrazione: la nuova parola che nasconde vecchie ombre
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L'associazione dei donatori: “Insieme al lavoro per un sistema pubblico ancora più efficiente e a misura di chi dona”
Firenze,
20 settembre 2025 - “La sanità pubblica è un valore irrinunciabile e
deve rimanere efficiente e accessibile per tutti i cittadini toscani.
Per questo chiediamo ai candidati alle prossime elezioni regionali di
impegnarsi per un sistema trasfusionale capillare, sostenuto da
personale formato e da politiche che favoriscano la donazione di sangue e
plasma”.
A dirlo è Claudia Firenze, presidente di Avis
Toscana, presentando alcuni spunti programmatici dell'associazione dei
donatori di sangue con le proposte per il futuro del sistema
trasfusionale, in vista del voto del 12 e 13 ottobre.
“La
Toscana è da sempre un modello per la qualità e la capillarità della
raccolta – prosegue Firenze – grazie ai 38 servizi trasfusionali, alle
10 sedi di raccolta territoriali e alle 17 unità associative. È
fondamentale non ridurre i punti di raccolta né considerarli solo come
costi da tagliare, ma come presidi di salute pubblica, anche in sinergia
con le case di comunità”.
“La donazione volontaria, anonima,
gratuita e periodica di sangue e plasma è la garanzia di un sistema
etico e sostenibile – sottolinea –. Chiediamo che venga ulteriormente
riconosciuta e valorizzata
Tra le priorità segnalate da Avis Toscana
anche il rafforzamento del personale e la creazione di pool di
infermieri dedicati: “Il sistema trasfusionale è salva-vita come il
pronto soccorso – spiega Firenze – e necessita di professionisti
formati, orari di apertura flessibili per favorire le donazioni, in
particolare dei giovani, e di una piena operatività dell’officina
trasfusionale su tre sedi, con l’effettiva realizzazione del polo di
Firenze, dopo Pisa e Siena”.
Con questi suggerimenti, l’associazione chiede anche l’aggiornamento
della convenzione Stato-Regioni per adeguare i rimborsi alle spese
sostenute, l’integrazione delle associazioni nel nuovo sistema
informatico unico regionale e la promozione dell’utilizzo del fascicolo
sanitario elettronico per inviare i referti ai donatori.
Infine, un appello al riconoscimento del ruolo del Terzo Settore:
“Avis Toscana non è un fornitore di servizi – conclude Firenze – ma un
soggetto che crea comunità e capitale sociale. Vanno valorizzate la
co-programmazione e il servizio civile, che in questi anni hanno
avvicinato migliaia di giovani al dono e alla cittadinanza attiva”.
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