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  • 21/07/2025 09:56

“Il gioco che non è un gioco”

“Il gioco che non è un gioco”: a Oliveri i bambini raccolgono rifiuti in spiaggia in cambio di biglietti per le giostre. Una lezione di civiltà che conquista l’Italia.
 
 

“Il gioco che non è un gioco”: a Oliveri i bambini raccolgono rifiuti in spiaggia in cambio di biglietti per le giostre. Una lezione di civiltà che conquista l’Italia.

Dalla Sicilia parte una rivoluzione gentile. Nessun decreto, nessuna multa: solo bambini, guanti, bottiglie vuote, e un’idea semplice ma potentissima. A Oliveri, piccolo borgo marinaro nel Messinese, è nato un gioco che ha già fatto il giro del web e sta cambiando – un sacchetto alla volta – il volto delle spiagge e la coscienza civica dei suoi cittadini più giovani.
 
Lo chiamano “il gioco che non è un gioco”, e a idearlo è stato il sindaco Francesco Iarrera, già noto per i suoi giri in bicicletta a caccia di rifiuti tra le strade del paese. “C’è questo gioco, iniziato quasi per gioco, che a guardarlo bene è molto più di un gioco”, scrive il primo cittadino in un post social che ha fatto il pieno di condivisioni e cuori. E il messaggio è chiarissimo: i bambini raccolgono i rifiuti in spiaggia, scattano una foto (da postare sui social o da inviare direttamente al sindaco) e ricevono in cambio un blocchetto gratuito per le giostre del Luna Park dei Tofaro. Un biglietto per la ruota panoramica, uno per gli autoscontri, e uno per quel “aggeggio infernale” che i più temerari chiamano Tagadà.
 
Risultato? I bambini sono felici. Le spiagge, pure. I genitori risparmiano. E tutta la comunità cresce, insieme, in una direzione più giusta.
 
Non c’è retorica, ma concretezza. Non slogan, ma azioni. Il rispetto per l’ambiente si insegna così, con piccoli gesti premiati e trasformati in occasioni di festa. E quel che è nato per caso, ora è diventato un esempio di cittadinanza attiva che ispira, emoziona, e funziona.
 
L’iniziativa, rilanciata anche dal portale greenMe, è oggi al centro dell’attenzione nazionale. “Vedere un bambino raccogliere rifiuti con orgoglio – si legge nell’articolo – e mostrare il suo ‘trofeo’ al sindaco è una grande vittoria. Non solo per lui, ma per tutti noi”. E in effetti, mentre sui social impazza l’hashtag #ilgiocochenonèungioco, il Comune di Oliveri si candida a simbolo di un’Italia che sa ancora educare, premiare, e soprattutto ascoltare i più piccoli.
 
Un’iniziativa così originale e coinvolgente non poteva passare inosservata: Francesco Iarrera è ufficialmente in corsa per il prestigioso “World Mayor Prize 2025”, il premio internazionale dedicato ai sindaci che si distinguono per il loro impegno civico, sociale e ambientale. Un riconoscimento che porta l’intera comunità sotto i riflettori, dimostrando che non servono grandi budget per costruire un futuro migliore: bastano idee genuine, amore per il proprio territorio e fiducia nei bambini.
 
Oggi a Oliveri si gioca sul serio. Con secchielli e guanti, con un sorriso e una ruota panoramica come premio. Si gioca a costruire cittadini consapevoli. Si gioca a credere che il cambiamento è possibile, anche partendo da una bottiglia di plastica in riva al mare.
 
E allora buon divertimento a tutti i piccoli ecologisti. E lunga vita al gioco che non è un gioco!
 

I commenti

Raccogliere i rifiuti in spiaggia o da altre parti non mi sembra un gioco e non credo che dovrebbero farlo i bambini.
Mi ha sempre molto divertito vedere i toni trionfalistici dei ... volevo scrivere "cog...ni", ma ho ancora un minimo di rispetto per le buone intenzioni, e quindi diciamo "volontari" (adulti) che ripuliscono kilometri di spiagge, prati e forre, che cioè fanno, aggratis, un servizio che dovrebbe essere garantito dalla pubblica autorità, comunale o similia (che altresì dovrebbe sanzionare chi abbandona rifiuti)...
vabbè, loro sono contenti così, ma coinvolgere i bimbi?...
alla bimba che eventualmente si farà fotografare orgogliosa con l'ago della siringa piantato nella manina, cosa darà in premio il fantastico ecosindaco? Un abbonamento al tagadà vita natural durante (tanto c'è caso che sia breve, l'HIV esiste ancora, anche se nessuno più ne parla, e poi non poniamo limiti, raccogliendo zòzzerie, anche fossero solo bottiglie vuote, ci sono tante altre possibilità di impestarsi...)?
Io leggendo certe cose, mi domando se il mondo è matto o se sono matto io... viene davvero il dubbio... probabilmente sono io che non capisco un cazzo e, ovviamente, devo farmi cambiare la prescrizione della pillolina...
P.S.: "Mamma... Guarda quanti bei palloncini da gonfiare ho trovato stamattina !!!" :D :D :D

JD - 21/07/2025 11:28

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