LUCCA Ritardi nel parto: neonato rimane disabile, condannata l’ASL a risarcire 4,5 milioni di euro
Una vicenda dolorosa e lunga vent’anni si è chiusa con una pesante condanna per l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest. Il Tribunale di Pisa ha riconosciuto la responsabilità dell’ospedale di Lucca per gravi ritardi e omissioni durante un parto avvenuto nel marzo del 2005, da cui nacque un bambino con gravissime lesioni cerebrali.
Secondo quanto accertato dai giudici, durante le ore decisive del travaglio non sarebbe stata garantita un’adeguata sorveglianza del feto. Dalle 9:00 alle 10:40 circa non venne eseguito il tracciato cardiotocografico, né furono effettuate auscultazioni periodiche. Questo ritardo, secondo la consulenza tecnica, impedì di rilevare per tempo la sofferenza fetale e di intervenire con un cesareo d’urgenza.
Il bambino, oggi ventenne, vive con una tetraparesi spastica e un grave ritardo mentale, completamente dipendente dai genitori per ogni attività quotidiana. La famiglia, assistita dai legali, ha ottenuto un risarcimento complessivo di 4,5 milioni di euro, somma che comprende le spese sanitarie future, l’assistenza necessaria per tutta la vita e i danni morali subiti.
Nella sentenza, il giudice parla di una “condotta colposa e non conforme alle linee guida ostetriche”, aggiungendo che “un tempestivo intervento avrebbe con alta probabilità evitato il danno neurologico”.
Una pagina amara per la sanità lucchese, che riaccende il dibattito sull’importanza della vigilanza nei reparti maternità e sulla necessità di garantire standard elevati di sicurezza per madri e neonati.
Il Nostro Giornale Lucchese Oggi -30/10/2025-