I
giovani di Fratelli d'Italia lanciano una raccolta firme "contro la
cultura maranza e le baby gang" rivolta alle istituzioni governate dal
loro stesso partito, la stampa locale e Demopolis diffondono un
sondaggio secondo cui il 52% di 1500 lucchesi intervistati ha paura a
uscire di casa.
Ogni giorno siamo bombardati con
titoloni in prima pagina su furti, aggressioni, degrado, violenze di
ogni tipo, con analisi dettagliatissime su chi le ha compiute e su chi
le ha subite.
Noi di Rifondazione e Giovani
Comunisti la pensiamo diversamente: non si tratta di negare l'esistenza
della micro-criminalità, ma di chiedere che se ne faccia una narrazione
onesta.
È profondamente sbagliato alimentare la
paura nelle persone descrivendo Lucca come un Bronx dove non si può
girare; lo diciamo in quanto partito "giovane", formato in maggioranza
da under-30, che vivono la città tutti i giorni, anche di sera.
La
politica, di destra e di centro, ne approfitta vendendo facili
soluzioni: più polizia, più repressione; ma sono i primi poi a non
implementarle quando amministrano, e quando lo fanno risultano
inefficaci.
Questa isteria collettiva che impedisce di ragionare è parte del problema, perché impedisce la ricerca di soluzioni reali.
È
anche per risolvere alla radice il degrado e la micro-criminalità che
siamo impegnati nel fare inchiesta sui problemi legati al turismo e
nella campagna per il SÌ ai cinque referendum dell'8 e 9 giugno.
Crediamo
che la sicurezza sia possibile se si contrastano il lavoro povero,
precario e in nero, la disoccupazione, la droga e l'alcool come unici
passatempi per chi è giovane, la città turistificata senza abitanti né
servizi per chi vive nei dintorni.
Come si possono
arginare le "culture" della violenza e della prevaricazione, se ai
giovani non sono offerti spazi pubblici di socialità e di incontro,
attività diverse dal bere o consumare i prodotti proposti dal mercato
(ai prezzi del mercato!), se mancano i servizi sociali di base come case
popolari, contributi affitto, sostegni all'integrazione?
Questa è la domanda che poniamo ai nostri amministratori.
Oltre
a continuare a domandare, siamo al lavoro quotidianamente per trovare
le nostre risposte, convinti che speculazione e sicurezza non si possano
tenere insieme.
Matteo Pelleriti, segretario circolo Piana di Lucca, Partito Rifondazione Comunista