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  • 26/10/2025 08:55

La Lucchese 1905 e le presunte infiltrazioni criminali: Toscana 2030 chiede chiarezza immediata per tutelare l'immagine della città e dello sport.


Lucca, 26 Ottobre 2025

​Il Presidente di Toscana 2030, Domenico Capezzoli, interviene  sull’arresto per estorsione di Giuseppe Vitaglione,  "mediatore" e figura legata alla gestione societaria della Lucchese 1905, a un sodalizio camorristico. ​“La notizia dell'arresto e i dettagli emersi sul presunto coinvolgimento di Vitaglione, già legato a vicende di acquisizione e gestione del club rossonero, gettano un'ombra inaccettabile sull'integrità sportiva e sulla reputazione della città di Lucca,” dichiara il Presidente Capezzoli.​L'uomo è ritenuto contiguo al Clan D'Alessandro, storica e potente organizzazione camorristica originaria di Castellammare di Stabia (Napoli). L'episodio conferma la preoccupante e insidiosa strategia dei clan di proiettare la propria influenza criminale anche in regioni con economie floride come la Toscana, infiltrandosi in settori chiave come quello sportivo e imprenditoriale. L'attenzione si concentra in particolare sul ruolo che Vitaglione avrebbe ricoperto all'interno del club e sul periodo in cui la Lucchese passava dalla galassia del Gruppo Bulgarella alla nuova proprietà, periodo in cui si sarebbe inserito come "mediatore" e gestore di fatto.

Toscana 2030 chiede un intervento immediato e trasparente:

  1. ​La società Lucchese 1905, le autorità sportive e le istituzioni locali devono assicurare piena e immediata collaborazione con la Procura Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno e con tutte le Forze dell'Ordine.
  2. ​È fondamentale fare luce su tutti i passaggi di proprietà e sulle figure che hanno ricoperto ruoli gestionali e decisionali nel club, verificando l'assoluta estraneità della società e dei suoi attuali vertici a qualsiasi infiltrazione o condizionamento criminale, specie da parte di sodalizi come il Clan D'Alessandro.
  3. ​Lo sport, e in particolare una squadra storica come la Lucchese, è patrimonio della comunità. È imperativo proteggere la passione dei tifosi e l'immagine della squadra da qualsiasi ombra di illegalità.

​“Il calcio toscano non può e non deve essere un veicolo di riciclaggio o di affari sporchi. Lucca merita uno sport pulito e trasparente. Ci aspettiamo risposte immediate e azioni concrete per isolare e rimuovere ogni elemento che possa anche solo lontanamente richiamare logiche criminali all'interno della società calcistica,” conclude il Presidente Capezzoli.

I commenti

Non c'entra nulla con quella di ieri, essendo quella di ieri fallita e quella di oggi un'altra società. Per cui la collaborazione dei dirigenti di oggi è perfettamente inutile.

Anonimo - 27/10/2025 04:14

Ma di che parla? La notizia dell’arresto è di poche ore fa. Se “ sapeva certe cose” (quali, di preciso?), perché non le ha denunciate agli organi competenti? E poi che significa “il bue è scappato”? Non vuole chiarezza per la Lucchese? Non le importano le gravi implicazioni che questa vicenda potrebbe comportare? Non si capisce bene da che parte stia…. Mi vien da pensare che più che della Lucchese lei sia tifoso di una certa parte politica.

Anonimo - 26/10/2025 19:33

Ecco un altro che si occupa di Lucchese “a intermittenza”…
Bastava seguirla quando era il momento (il sottoscritto certe cose le sapeva già mesi fa’…la potenza di Internet…).
Ormai il bue è scappato, inutile chiudere la stalla…

Giulio Castagnoli - 26/10/2025 18:06

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