Inaccettabili le dichiarazioni di Pardini a proposito della revoca dello sciopero dei lavoratori del Giglio
Dopo aver appreso che i ...

 Leggo l’appello dei 110 del Machiavelli e resto colpito da quanto si sia smarrito il confine fra scuola e militanza. È legittimo, anzi doveroso, discutere di pace e di diritto internazionale, ma un conto è educare al discernimento, altro è imporre un giudizio politico univoco, presentato come verità morale. L’uso del termine “genocidio” come dato acquisito, l’omissione di ogni riferimento a Hamas, e la pretesa che la scuola “si schieri” mostrano una deriva grave: quella di trasformare l’istituzione educativa in megafono ideologico. La scuola pubblica non “si schiera”: forma menti libere, capaci di leggere la complessità, non di ripetere slogan. I concetti universali sono predicati o non sono predicati altro che particolarmente, e le parole hanno un peso. La neutralità, che qui viene denigrata, non è indifferenza: è il presupposto del pensiero critico. Chi confonde la cattedra con una tribuna politica dimentica che educare non è convincere, ma insegnare a giudicare.
                                    
                                                                Leggo l’appello dei 110 del Machiavelli e resto colpito da quanto si sia smarrito il confine fra scuola e militanza. È legittimo, anzi doveroso, discutere di pace e di diritto internazionale, ma un conto è educare al discernimento, altro è imporre un giudizio politico univoco, presentato come verità morale. L’uso del termine “genocidio” come dato acquisito, l’omissione di ogni riferimento a Hamas, e la pretesa che la scuola “si schieri” mostrano una deriva grave: quella di trasformare l’istituzione educativa in megafono ideologico. La scuola pubblica non “si schiera”: forma menti libere, capaci di leggere la complessità, non di ripetere slogan. I concetti universali sono predicati o non sono predicati altro che particolarmente, e le parole hanno un peso. La neutralità, che qui viene denigrata, non è indifferenza: è il presupposto del pensiero critico. Chi confonde la cattedra con una tribuna politica dimentica che educare non è convincere, ma insegnare a giudicare.							 
                                                            La Repubblica Popolare cinese compie, dal 1950, il genocidio dei tibetani. La scuola pubblica non si schiera.
La Repubblica Popolare cinese compie crimini contro l'umanità in Turkestan orientale. La scuola pubblica non si schiera.
La Repubblica Popolare Cinese se ne fotte dei trattati internazionali ed assimila nel suo sistema totalitario Hong Kong ben prima del 2047. La scuola pubblica non si schiera
La Russia aiuta Assad ad uccidere con il gas i cittadini siriani. La scuola pubblica non si schiera.
La Russia se ne fotte dell'integrità territoriale della Moldavia. La scuola pubblica non si schiera.
La Russia invade l'Ucraina. La scuola pubblica non si schiera.
La Russia rapisce i bambini per indottrinarli. La scuola pubblica non si schiera.
La Russia ha fatto morire in guerra un milione di persone, compresi i suoi stessi soldati mandati al macello. La scuola pubblica non si schiera.
La Russia invade la Georgia. La scuola pubblica non si schiera.
Lasciamo perdere le mille guerre africane, di cui, semmai ci ricordiamo, solo se fanno qualcosa di sbagliato quegli antipaticoni dei francesi. Anche su tutti quei morti lì la scuola pubblica non si schiera. 
Mi pare evidente che per la scuola pubblica schierata la vita di un arabo conta di più solo se tale arabo è ucciso da un ebreo. In caso contrario, per esempio se l'arabo è ucciso da un russo o da un turco o da un altro arabo, col cavolo che si schierano!!! 
Andando nello specifico, il genocidio per ora non sussiste e c'è semmai la persecuzione di un popolo governato da soggetti (Hamas) ben felici che tale popolo sia perseguitato. Vedo con piacere che gli USA, il cui presidente non stimo, hanno bloccato l'annessione della Cisgiordania; questa è una buona notizia, ma la strada è lunga!!  
 
 
                                                            ...quello stemma lì!?!?!
Un cervello perché al Machiavelli pensano di continuo. Una M perché è l'iniziale del titolare e perché, bene o male, l'Istituto a sede a Lucca e si sa, Lucca 3M... Musica, Mura e .............Merda. Una penna perché sanno scrivere bene e poi...... poi si va nel difficile.... Un manichino perché suppongo si alluda al corso per stilista di moda che caratterizzava la scuola di via San Nicolao. Ma il manichino ha uno stetoscopio...mah! Va bene che fino alla metà del secolo XIX a Palazzo Lucchesini ci insegnavano la medicina, ma eran altri tempi!!
 
                                                            durante l'occupazione degli studenti del liceo Curie di Pinerolo c'è stato un attacco al collettivo che aveva organizzato, in accordo con la scuola, la manifestazione. L'obiettivo dell'occupazione era quello di manifestare la propria solidarietà al popolo palestinese, per questo motivo gli studenti avevano affisso tre striscioni, alcuni con la bandiera della Palestina e altri contro il Decreto sicurezza.
L’azione vandalica durante l’occupazione
Durante la manifestazione che si è conclusa ieri, tre ragazzi incappucciati sono entrati nella scuola, hanno lanciato uova contro la facciata e strappato uno degli striscioni che è poi riapparso nella notte ma con delle scritte rivolte agli studenti: «Zecche rosse per voi le fosse».
La condanna del Movimento 5 Stelle
In un post pubblicato sui social, Il Movimento 5 Stelle Pinerolese, che guida la coalizione che amministra la città:
«Esprime la propria vicinanza e solidarietà agli studenti e alle studentesse del liceo Curie, vittime di un’aggressione inaccettabile. La scuola è e deve restare un luogo di libertà, confronto e crescita civile, non un campo di violenza o intimidazione. Chi pensa di usare violenza contro chi esprime le proprie idee, colpisce i valori fondamentali della democrazia e del vivere comune. Siamo al fianco dei giovani che hanno il coraggio di partecipare, manifestare e pensare con la propria testa. Difendere il loro diritto a farlo significa difendere il futuro del nostro Paese. Nessuna violenza, mai, potrà mettere a tacere la voce di chi crede nella libertà e nella giustizia. Oggi e sempre contro ogni deriva».
 
                                                            "È legittimo, anzi doveroso, discutere di pace e di diritto internazionale, ma" e via, subito a spiegare agli altri cosa devono pensare, cosa devono dire e come devono metterlo in pratica. 
C'è in giro un assassino? La scuola pubblica on si schiera. Sei stata stuprata? La scuola pubblica non si schiera. Ti fanno lavorare in nero? La scuola pubblica non si schiera. Evadi le tasse? La scuola pubblica non si schiera. Aggredisci qualcuno perché è omosessuale o straniero? La scuola pubblica non si schiera. Fantastici come sempre.
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